venerdì 12 dicembre 2008

ALGHE SECCHE E PASTA AL SUGO

Se un paio d’anni fa qualcuno mi avesse detto che nel frigorifero di casa avrei tenuto, vicino al parmigiano e alle uova, delle alghe essiccate, l’avrei preso per matto. Ma non c’è niente da fare: la mia dieta, da quando sono in Giappone, è cambiata, e da qualche tempo mi sono addirittura lanciato nella cucina giapponese. Il proposito è semplice: copiare ciò che mangio a ristorante, aiutato da qualche ricetta trovata su internet e dai consigli di qualche amico. La cosa più difficile è scegliere gli ingredienti giusti, tra la miriade di prodotti incomprensibili stipati nei supermercati. Al momento l’unica cosa che sono riuscito a fare senza problemi sono i soba freddi (degli spaghetti sottili grigi dall’aspetto poco invitante ma davvero gustosi). La verità? Quando mi trovo davanti all’unico fornello elettrico di cui la mia cucina è dotata, il più delle volte opto per una carbonara o un piatto di pasta al pesto. La cartilagine o il fegato di pollo, così come il cervello di pesce crudo, è meglio provarli a ristorante.
(da Tokyo, Paolo Soldano - pubblicato su "A" numero 50)

giovedì 4 dicembre 2008

UN'ALBA DI TONNO E CAFFE'

Sabato mattina, ore 5:00. Mi sveglio dopo poche ore di sonno, gli occhi pesti. Macchina fotografica, sciarpa al collo, sono pronto. Sul vagone della metropolitana si confondono i personaggi della notte: ragazzine col trucco sfatto e gonne troppo corte, ubriachi, lavoratori addormentati. Le signore con fazzoletto al collo e gli uomini con stivaletti in gomma, cappellino e cesto in vimini salgono solo a un paio di fermate dalla mia destinazione: Tsukiji, uno dei mercati del pesce più grandi del mondo, ogni giorno più di 2.000 tonnellate di prodotti ittici venduti. Vasche con animali ancora vivi, minuscoli camioncini che sfrecciano (sta a te scansarti in tempo), gamberetti, ostriche, salmone… E poi l’asta del tonno, con decine di compratori che saggiano la qualità dei pesci surgelati e messi a terra senza testa né coda, con cartellini che indicano peso, qualità e provenienza. Nei piccoli ristoranti intorno a Tsukiji pare si possa gustare il sushi più buono del mondo. Alle sei di mattina non mi sembra il caso: opto per un caffè nero forte, torno a casa e mi rimetto a letto.
(da Tokyo, 14 novembre, pubblicato su "A" numero 49)