mercoledì 21 settembre 2011

Così abbiamo battuto lo tsunami

Il Mondo, 23 settembre 2011
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sabato 17 settembre 2011

Giappone, la triplice crisi (terremoto, tsunami, nucleare) conta più di quella internazionale


www.firstonline.info
17 settembre 2011
Il Giappone vive il suo momento più difficile dal secondo dopoguerra e Yoshiniko Noda, il 95° premier in carica dal 30 agosto, che si è paragonato al pesce barometro, deve ricostruire il Paese provando a ricucire i rapporti con la potente burocrazia che boicotta i Democratici imponendo una paralisi silenziosa. Superyen, delocalizzazioni e libero scambio.

 
Crisi dell’eurozona? Instabilità dei mercati? Tobin tax?

Pare proprio che i giapponesi abbiano ben altro cui pensare: dopo la triplice tragedia che ha avuto inizio l’11 marzo scorso (un “uno-tre” - terremoto, tsunami e crisi nucleare - che avrebbe probabilmente messo in ginocchio la maggior parte delle nazioni cosiddette Occidentali) i problemi interni che sta attraversando il Paese dimostrano di avere la priorità su qualsiasi altra questione d’oltreoceano. Anche perché è da anni (decenni?) che la parola “crisi” è entrata a far parte del vocabolario quotidiano dei giapponesi: che si chiami scoppio della “bolla”, borse asiatiche, subprime o altro, poco cambia.

Tra ricostruzione, contaminazione da cesio del suolo, migliaia di persone dislocate nei centri di evacuazione e latenti tensioni sociali, il Giappone attraversa oggi il momento più difficile dal secondo dopoguerra, con una classe politica divisa e litigiosa che fatica a riscontrare i favori della popolazione.

Negli ultimi cinque anni si sono susseguiti alla guida del Paese ben 6 premier, senza contare i ministri. Un’instabilità accentuata dal cambiamento di ruolo della burocrazia, la classe che fino alla storica elezione del Partito Democratico del Giappone tirava le fila della nazione, facendo il bello e il cattivo tempo.

Salito al potere nel 2009 dopo più di 50 anni di potere (quasi) ininterrotto da parte del Partito Liberal Democratico, il PDG ha cominciato la sua battaglia proprio contro i burocrati, a favore di un maggior protagonismo dei politici. Risultato? Una silenziosa paralisi, accentuata dagli eventi dell’11 marzo. Non è forse un caso dunque che il nuovo (e 95esimo) primo ministro Yoshihiko Noda (in carica dallo scorso 30 agosto, ma c’è già chi dice che non durerà più di un anno) si sia subito paragonato a quello che in italiano è chiamato cobitide o “pesce barometro”: molto sensibile ai cambiamenti di atmosfera, amante dell’oscurità, rimane infossato nel fango durante il giorno per predare di notte. Un passo indietro rispetto alla voglia di palcoscenico dei predecessori? Forse. Quel che è certo è che il rapporto tra burocrati e politici va ricucito, e in fretta. Nelle battute finali del suo primo discorso ufficiale in parlamento, Noda ha fatto un chiaro appello all’unità e alla responsabilità affinché il Giappone “possa risorgere dalla crisi storica nazionale” in cui si ritrova, rivolgendosi espressamente (nell’ordine) al consiglio dei ministri, ai burocrati, ai partiti di maggioranza e opposizione: in agenda, la ricostruzione della politica energetica nazionale come primo passo verso la ricostruzione dell’economia del Giappone.

Che sia ora di cambiare marcia, lo si capisce dal generale nervosismo - spesso sfogato dai cittadini solo su internet - che sabato scorso ha portato alle dimissioni, a poco più di una settimana dall’incarico, dell’ormai ex-ministro dell’Economia Yoshio Hachiro, reo di leggerezze (verbali) su un argomento molto delicato: radiazioni ed evacuazione. Al rientro da una visita nella prefettura di Fukushima, Hachiro aveva definito le località evacuate “città di morte”, cercando di premere la manica della giacca contro un giornalista e accompagnando il gesto con la frase “ecco un po’ di radiazioni”. [continua a leggere]

venerdì 5 agosto 2011

(Caro) vecchio home made

Ginza Taiga è un piccolo negozio (o meglio, laboratorio) al terzo piano di un anonimo palazzo in una delle zone più famose di Tokyo, Ginza. La particolarità? Scarpe da uomo (anche da golf) fatte completamente su misura. Prezzo di partenza? 190.000 yen (circa 1.650 euro). Ma la cura del piede sembra essere garantita. [...]

martedì 10 maggio 2011

sabato 16 aprile 2011

Giappone: un'infermiera racconta

(www.donnesulweb.it - 16 aprile 2011) 
 
"A tutti coloro che sono nelle aree colpite e a tutti coloro che non sono in quelle zone, ma sono colpiti dal disastro in vari modi, auspico di cuore che si possa essere in grado di ripristinare la vostra vita quotidiana il più presto possibile. E per chi è mancato, prego affinché riposi in pace, dal profondo del mio cuore". Inizia con queste parole la versione italiana del diario/ blog di una infermiera giapponese scelta dalla sua unità di emergenza "per far parte della prima squadra di soccorso nelle zone colpite, dal 16 al 23 marzo", a seguito del devastante "uno-due" (terremoto e tsunami) che ha colpito il Tohoku, Giappone nord orientale, lo scorso 11 marzo. Il suo messaggio ("vorrei esprimere in qualche modo quello che ho visto, quello che ho sentito, e tutte le cose che non sono riuscita a fare") è stato tradotto in italiano da un blogger anonimo, e ripreso dai social network, per condividere quanto più possibile le esperienze dell'infermiera con i lettori italiani. Una traduzione che fa luce su un diario che definire toccante sarebbe semplicemente retorico: sono pagine intrise di vita, di morte, di dolore e speranza. 

venerdì 15 aprile 2011

Il Giappone trema, i giapponesi no

(A di Anna - 15 aprile 2011)




domenica 10 aprile 2011

Giappone "in piazza" contro il nucleare


Famiglie con bambini, coppie, anziani, gruppi di amici, ma soprattutto tanti tanti giovani, per dire un no secco al nucleare in Giappone. La manifestazione andata in scena domenica nelle strade intorno a Koenji, a Tokyo (preceduta da un'altra in mattinata a Shibakoen) ha lanciato un messaggio chiaro: dopo quello che sta succedendo a Fukushima, basta con le centrali, sì a forme di energia alternativa.[...] leggi tutto