Brisbane è una città senza troppe pretese, dove non è difficile imbattersi in qualche pappagallo subtropicale appollaiato su un albero o frotte di coreani spaesati. Ideale per viverci (così mi ha detto un brisbanese doc originario dell’Olanda), certo non brillante dal punto di vista turistico. La parte migliore dove trascorrere la giornata è senz’altro South Bank, lungo il Brisbane River (viva la fantasia): centri culturali, musei, un conservatorio, un teatro d’opera, caffè, ristoranti, bar, immancabile ruota panoramica, cinema, università, perfino un mercatino all’aperto e (perché no?) una pagoda nepalese e la Suncorp Piazza (testuale). Il tutto aggrovigliato in pochi chilometri quadrati a pochi passi dal fiume. Camminavo entusiasta in una galleria di fiori viola con la mia macchina fotografica, e cosa mi trovo davanti? La Streets Beach. Proprio una spiaggia, con tanto di sabbia, bagnini, gabbiani e bambini sguazzanti nonostante la giornata grigia e qualche goccia di pioggia. Sotto i pantaloncini avevo il costume, ma non ce l’ho proprio fatta: io non sono un brisbanese doc.
(da Brisbane, Paolo Soldano - pubblicato su "A" numero 6/'09)
domenica 8 febbraio 2009
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