E' la storia di Giuseppe Percivati, 25 anni torinese, partito per il Giappone ad agosto 2009 (e arrivato 4 mesi e 24.000 chilometri dopo) per raggiungere Saki, la sua ragazza giapponese. Amore per la vita, diranno i più romantici. Neanche per idea: dopo qualche mese lui lascia lei (e la Vespa), torna in Italia, raccoglie le idee e decide di ripartire, questa volta per Tokyo. Ma anche qui, nessun lieto fine: rotti i rapporti con lei, l'obiettivo è fare il "madonnaro", uno dei suoi sogni fin da quando era bambino, in centri commerciali e spazi comunali (in Giappone vietato "imbrattare" suolo pubblico, neanche a dirlo). Aspettando che arrivi l'occasione giusta per stupire i giapponesi con i suoi lavori artistici, spaziando tra tradizionali figure religiose e più moderne illusioni ottiche in 3D, sbarca il lunario lavorando come barista in un locale a due passi da Roppongi e posando per qualche pubblicità. Ha già comunque in mente quando rimontare in sella (estate 2012) e tornare di nuovo in patria con il suo 125 del 1979 (ora parcheggiato a casa dei genitori della ex) passando per Russia, Mongolia, Kazakistan, Europa dell'est, puntando a ovest fino a Torino. L'importante è trovare sempre la propria strada.
(donnesulweb.it - 4 febbraio 2011)
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4 commenti:
ma con che visto ci si può permettere di sbarcare a tokyo (a caso) e stabilirsi lavorando ?
il visto del mettersi in gioco, direi. Per maggiori info meglio comunque chiedere al diretto interessato...
Dove hai letto che tutto e` successo "percaso"?
A "caso" con nessun visto.E` una cosa preparata e ci e` voluto del tempo ad avere l`agognato visto lavorativo che mi permette di farlo.Le cose difficilmente succedono per "caso".
Beppe
Io l'avevo accompagnato alla partenza un paio di anni fa, aveva scritto anche in bel diario... speravo finisse meglio
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