giovedì 28 agosto 2008

FISCHIA PIANO PER FAVORE

In un Paese dove si viene arrestati per aver lanciato, senza conseguenze, una bottiglietta d’acqua verso i tifosi avversari (come è successo qualche tempo fa a un supporter di una squadra di calcio giapponese), si può ben immaginare perché l’espressione “tifo” abbia tutt’altro significato rispetto all’Italia. Il calcio tra l’altro non è così popolare qui: basti pensare che il primo campionato risale al 1992. Il vero sport nazionale è il baseball, e le numerose partite che si susseguono durante l’anno sono seguitissime da ogni genere di persona. Ho un’amica che va almeno una volta al mese allo stadio, e mi ha fatto vedere i suoi “gadget da tifosa”, come li chiama lei, a cominciare dall’asciugamanino per detergersi il viso quando fa caldo, ovviamente dei colori della sua squadra del cuore. E poi tutta una serie di paccottiglia in plastica dura e di qualsiasi forma, usata per fare un rumore che noi definiremmo semplicemente “soffuso”. È rimasta un po’ basita quando le ho fatto notare che in Italia tifare fa rima con gridare o cantare, ma ha apprezzato tantissimo quando le ho insegnato a fischiare con le due dita in bocca.
(Tokyo, 25 luglio 2008)

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