sabato 24 gennaio 2009

Fallo dove vuoi. Ma non sulla metro

Please do it at home ("Per favore, fallo a casa") è la straordinaria "campagna delle buone maniere" iniziata ad aprile dell'anno scorso dalla Tokyo Metro Corporation, società che gestisce 9 linee della metropolitana di Tokyo.

Ogni mese un nuovo manifesto invade stazioni e banchine: si va dal non parlare al telefonino al non truccarsi, dal non stravaccarsi sul sedile al non usare l'ombrello come mazza da golf, dal non ascoltare la musica a volume troppo alto al non cercare di prendere la metro quando le porte si stanno per chiudere. La grafica è semplice e il messaggio ben evidente: per favore fallo a casa, al bar, in montagna, sulla spiaggia, su un campo da golf. Ma non in metropolitana. Sempre lo stesso signore (l'occhio del Grande Fratello) fa da spettatore: guarda, sopporta e tace. Ma giudica in modo categorico. Eccolo qui, il Giappone: tanto accogliente quanto inflessi
bile, tanto regolamentato quanto bizzarro.
Ma è proprio vero che i giapponesi non sanno come comportarsi in metropolitana? Se lasciamo perdere chi si eccita facendo la mano morta durante il sovraffollamento mattutino (e che ha portato all'istituzione della carrozza riservata, fino alle 9:30, alle donne), non si può certo dire che sui vagoni si respiri un'atmosfera così selvaggia come i manifesti lasciano intendere. È vero: ragazzine che si truccano, ubriachi ondeggianti sull'ultimo treno di mezzanotte ed esagitati che ascoltano musica ad alto volume ci sono, ma in una metropoli che conta più di 12 milioni di abitanti (e dove comunque il tasso di criminalità è tra i più bassi al mondo) ci si aspetterebbe ben di peggio. Ad ogni modo, la campagna durerà fino a marzo, sperando che "l'etichetta metropolitana" dia i suoi frutti.

(da Tokyo, Paolo Soldano - pubblicato su "A")

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma perché proprio dopo la mia partenza mettono i cartelli più belli??

I miei migliori ricordo sono legati alla metropolitana...più silenziosa di una biblioteca!

Un abbraccio!

Enzo ha detto...

Educati si, ma non sempre rispettosi. Ricordiamo quanto spesso persone normali occupino abusivamente posti riservati a donna incinta, anziani e infermi. Anche quando questi siano ben visibili in piedi di fronte a loro.