L’immigrazione clandestina in Giappone è un fenomeno che farebbe ridere qualsiasi ministro europeo: trovare un immigrato senza permesso di soggiorno è cosa rara, complice la (tradizionale) chiusura della società giapponese, che in certi casi colpisce anche i turisti. Un esempio? I cinesi. Al momento i visti turistici per visitatori provenienti dalla Cina sono dati solo a gruppi che vanno dalle 5 alle 40 persone, obbligatoriamente con guida al seguito. Oppure a piccoli gruppi familiari (2/3 persone) con un reddito annuale di 250.000 yuan o 3,3 milioni di yen, cioè più di 27.000 euro. Non so quanti turisti italiani potrebbero permettersi una vacanza in Giappone, se questo fosse applicato anche nei nostri confronti. Ad ogni modo, le cose stanno cambiando. Probilmente a causa della crisi, il governo sta finalmente prendendo in considerazione di permettere le visite “singole” anche per i cinesi. Sempre senza esagerare: sì al visto ma solo ai turisti che garantiscono certi "criteri di agiatezza", tra cui essere frequent flyer e possedere almeno una carta di credito. Viva la tolleranza del portafoglio.
(Febbraio '09)
domenica 22 marzo 2009
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