mercoledì 2 luglio 2008

OSAKA EUROPEAN FILM FESTIVAL

Tutti pazzi per il cinema europeo. Per tre giorni Osaka si è trasformata nella capitale del cinema d’autore della Vecchia Europa, grazie alla straordinaria partecipazione di pubblico all’Osaka European Film Festival. Non potevo certo mancare, e per la prima volta da quando sono qui mi sembrava di essere tornato in Italia. Ospite d’eccezione, un’arzilla signora 87enne, attrice in un film tedesco, che è riuscita anche a partecipare, e a ballare, all’All Night Party organizzato in serata in un club. L’unico film italiano in programma parlava di immigrazione clandestina e omosessualità femminile: due temi quasi completamente estranei alla società giapponese, come hanno confermato le domande al regista dopo la proiezione.
Durante il film ci sono delle brevissime scene di ballo, quindi uno spettatore ballerino ha chiesto al regista se gli piacesse danzare. Il film si chiude in un campo di grano, e allora gli è stato chiesto se l’agricoltura costituisse per lui un valore importante. Ambientato nella zona di Udine, a un certo punto nel film viene inquadrata una grandissima sedia, una sorta di statua gigantesca. La domanda è stata, ovviamente, dove si trova. E sono convinto che a breve la zona di Udine sarà ripopolata da smanianti turisti giapponesi con macchine fotografiche e telecamere al seguito a caccia della tanto agognata sedia. Il regista, che ho avuto il piacere di intervistare prima e dopo la proiezione, faticava a rendersi conto di cosa stesse succedendo esattamente: autografi, foto, dediche. Un bagno di folla che certo non si aspettava.

(Osaka, 27 novembre 2007)