mercoledì 2 luglio 2008

PER TUTTI I GUSTI

È una domenica sera come tante altre, e gironzolo per le strade strette della Osaka by night, la città che non dorme mai. Questa volta però sono accompagnato da un’amica giapponese che parla italiano, e che ha una gran voglia di spiegarmi tutto quello che la mia ignoranza della lingua giapponese non mi permette di cogliere. È così che faccio la mia conoscenza dei posti più ambigui e perversi di questa città: locali, bar, club, discoteche e anfratti vari dove un’umanità in cerca di qualcosa si confronta ogni sera. Non c’è bisogno di sforzarsi troppo, esistono perfino speciali uffici informazioni dove rivolgersi se si ha delle esigenze particolari. Alla faccia della timidezza giapponese. Le opportunità sono davvero svariate: locali per sole donne, per soli uomini, per gay, per lesbiche, o per chi ha gusti particolari (ero tentato di entrare in un posto dove il cartello di pubblicità all‘ingresso aveva una piacevole signorina vestita come una giovane cameriera vestita succintamente di rosa, poi ho desistito). Osaka è davvero un luogo camaleontico. Potrei passare tutti giorni per due o tre vie e ogni volta sono sicuro che scoprirei qualcosa di nuovo. E ne sono sicuro perché l’ho già fatto. I locali possono comparire e scomparire a seconda del giorno: basta ritirare il cartello e l’uomo/la donna/ il trans all’ingresso, spegnere i migliaia di neon che attirano, e tutto viene inghiottito e non esiste più. Fino alla notte successiva.
(Osaka, 23 settembre 2007)