mercoledì 2 luglio 2008

TOKYO, FINALLY

La prima settimana della mia nuova vita a Tokyo l'ho passata cercando di capire come funziona questa gigantesca città, che conta ormai 35 milioni di abitanti nell'intera area metropolitana e al cui confronto Osaka sembra un paesino. Ho decisamente scoperto l'arte dello spintone nipponico in metropolitana, il divieto di fumo praticamente in ogni strada, nonché la necessità di avere un garante giapponese per affittare casa. Ho intuito anche che non è un caso, se un terzo dei giapponesi vive qui. Solo a Tokyo potevo ritrovarmi ad una "opera dinner" al tavolo con il presidente (francese) di un'importante società, un trombettista jazz (americano) e un direttore marketing (giapponese). Praticamente una barzelletta, ambientata in uno dei locali più chic della città, animato da una soprano che ha interpretato arie (italiane) famose. Dimenticavo: è praticamente inutile partecipare a un evento del genere senza "meishi", il biglietto da visita. Niente "meishi", poca credibilità. Ovviamente è la prima cosa che ho fatto stamattina.
(Tokyo, 17 aprile 2008)